Il fautore della nascita della Banda fu un giurista sampietrese, l'Avv. Giuseppe Visalli, il quale, diede al maestro palermitano M. Perez l'incarico d'istruire alcuni giovani volenterosi i quali fecero la loro prima apparizione nel paese il giorno 2 giugno 1880, festa dello statuto.

Il popolo sampietrese in onore dell'avv. Giuseppe Visalli fece erigere un busto che per molti anni fu conservato nella sede della banda musicale. L'intenzione degli animatori della banda era di adoperarsi affinchè il complesso musicale diventasse di competenza del Comune e che l'amministrazione comunale, con il suo patrocinio, ne fece uno strumento di divulgazione culturale nel territorio.

Prima che ciò si avverasse passarono una ventina d'anni, infatti, verso il 1900 l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco dott. Bruno, decise ad accogliere le richieste della Banda.

Nel frattempo, alla direzione della Banda, si erano avvicendati il messinese maestro Bruno ed il calabrese maestro Musto; poi fu la volta del maestro Papa al quale seguì il maestro Virgilio Colosi ed infine il maestro Enrico Raccuia.

Questi maestri tennero in vita il corpo musicale per circa quarant'anni. Dalla sponsorizzazione comunale, però, la Banda non trasse benefici economici. Si dovette aspettare fino al 1920 perchè la situazione cambiasse radicalmente.

In quell'anno la Banda era ancora diretta dal maestro Raccuia quando l'allora ancor giovane Società Operaia decise di annettersi gli oneri e gli onori del corpo bandistico con un vero e proprio colpo di mano. Come primo atto, per ragioni politiche, licenziò il maestro Raccuia e lo sostituì temporaneamente con il maestro Gullì in attesa di affidare la Banda ad un giovane promettente sampietrese di nome Pietro Nastasi che si trovava momentaneamente a Roma nella Banda Musicale dei carabinieri.

Di lì a poco, infatti, spinto dall'affetto verso i genitori e dall'amore verso il paese natio ritornò definitivamente a San Pier Niceto. E proprio il 19/03/1920 il presidente della Società Operaia Rocco Lisi gli affidò la direzione della Banda Musicale e la diresse per un lungo periodo di circa 60 anni, cioè fino al 1979.

Quindi dal 1920 la vita della Banda Musicale coincide con la vita del maestro Pietro Nastasi.

Questi riuscì in poco tempo a cambiare il volto della sua banda tanto da divenire uno dei più apprezzati complessi della provincia di Messina.

Durante la sua attività ebbe moltissimi allievi, alcuni dei quali divennero apprezzati direttori di banda (il maestro Spadaro nella banda dei Carabinieri di Napoli; il maestro Terrizzi in quella di Firenze; il maestro Giunta in quella di Gorizia); altri divennero ottimi suonatori solisti tra i quali: Antonino Gullì, Pietro Certo, Antonino Cicciari, Antonino Micale, Nicola Nastasi, Pietro Gangemi (clarinetto), Rocco Certo, Francesco Bruno (quartino), Pietro Gullì, Francesco Sanò (flicornino), Pietro Nastasi (flicorno soprano), Giuseppe Catalfamo, Filippo Miceli (bombardino), Antonino Nastasi, Domenico le Donne, Domenico Formica, Pietro Donia (flicorno tenore).

Ciò dimostra che per merito suo in San Pier Niceto si formò una gloriosa scuola artistica che fu anche scuola di formazione morale e civile. Sul finire dell'anno 1925, poichè la Banda era espressione della Società Operaia, di idee liberali, il sindaco fascista ordinando la chiusura della società, decretò di conseguenza lo scioglimento del corpo musicale.

In questo periodo il maestro Nastasi creò un'orchestrina con violini, strumenti a fiato, organo e canto, che prestava servizio nelle chiese, molto elogiata quando eseguiva l'Ave Maria di Gounod. Nel 1928 per ordine del sindaco avv. Marzo, la banda musicale riprese la sua attività sotto le direttive della casa del fascio che aveva sostituito la Società Operaia; ma ben presto, nel 1929, lo stesso sindaco decise il sequestro degli strumenti e lo scioglimento della banda.

Si deve attendere il 1932 per rivedere nuovamente il complesso bandistico per le strade del paese. Infatti in quell'anno, per volere del segretario politico Meo, si ricompose la Banda, sempre annessa alla casa del fascio.

Dopo l'invasione dell'esercito americano e cioè nell'agosto del 1943, la Banda ritornò nuovamente alla società operaia e ben presto riprese a girare facendo sentire le sue note in moltissimi centri della provincia.

La convivenza tra società operaia e banda musicale rimane sino al 1965, quando si distaccano per malumori interni.

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